Se gli anni sessanta hanno in qualche modo visto nascere il rock, sono gli anni settanta quelli della vera consacrazione di questo genere e quelli in cui ha preso le sembianze e le caratteristiche che lo identificano ancora oggi. In questo decennio infatti il rock modifica le sue forme, cresce e si sviluppa in modo impressionante: sono molte le band che raggiungono il successo cambiando il volto della musica, dai Pink Floyd, ai Led Zeppelin, ai Rolling Stones, ai Doors. Vengono pubblicati album che diventano pietre miliari e canzoni che si trasformano in veri e propri inni generazionali. A differenza del decennio precedente, caratterizzato da una forma più divertente e scanzonata, il rock degli anni 70 è sperimentazione, è complessità, diventa strumento per esprimere messaggi importanti e si fa specchio della società (non per niente sono gli anni della nascita del punk e del successo di cantautori "scomodi" e senza peli sulla lingua come Bob Dylan o Neil Young).
Dagli ultimi anni '60, divenne comune dividere il rock mainstream in soft rock e hard rock. Il soft rock era spesso derivato dal folk rock, con l'utilizzo di strumenti acustici ed enfasi sulla melodia e le armonie. Tra i principali artisti soft rock sono da annoverare Carole King, Cat Stevens e James Taylor. Raggiunse il suo picco commerciale nella seconda metà degli anni '70 con artisti come Billy Joel, America e i Fleetwood Mac, il cui album Rumours (1977) fu il più venduto del decennio. In contrasto, l'hard rock era molto spesso derivato dal blues rock ed era suonato più forte e con maggiore intensità. Poneva spesso enfasi sulla chitarra elettrica, sia come strumento per dare il ritmo sia per dare il via a riff semplici e ripetitivi e spesso era utilizzato con effetti di distorsione e similari. Tra gli anticipatori sono da annoverare gruppi della British Invasion come i Kinks e artisti psichedelici come Cream, Jimi Hendrix e il Jeff Beck Group. Le band con influenze hard rock che hanno avuto successo internazionale negli ultimi anni '70 includevano Queen, Thin Lizzy, Aerosmith, AC/DC e Van Halen.
Dalla fine degli anni '60 il termine "heavy metal" iniziò ad essere usato per descrivere dell'hard rock suonato con ancora più volume e intensità, prima come aggettivo e all'inizio degli anni '70 come sostantivo. Il termine fu usato per la prima volta nella musica in "Born to Be Wild" (1967) degli Steppenwolf e iniziò ad essere associato a band pioniere come Blue Cheer, James Gang e Grand Funk Railroad. Negli anni settanta tre band britanniche chiave svilupparono i suoni e gli stili caratteristici che hanno contribuito a plasmare il sottogenere. I Led Zeppelin hanno aggiunto elementi fantasy al loro blues-rock carico di riff, i Deep Purple hanno portato elementi sinfonici e medievali dalla loro fase progressive e i Black Sabbath hanno introdotto elementi gotici e dell'armonia modale, contribuendo a produrre un suono più "oscuro". Questi elementi furono accolti da una "seconda generazione" di band heavy metal alla fine degli anni '70, tra cui: Judas Priest, UFO, Motörhead e Rainbow dalla Gran Bretagna; Kiss, Ted Nugent e Blue Öyster Cult dagli Stati Uniti; Rush dal Canada e Scorpions dalla Germania, tutti segni dell'espansione della popolarità del sottogenere. Nonostante la mancanza di airplay e la presenza molto scarsa nelle classifiche dei singoli, l'heavy metal della fine degli anni settanta ha costruito un seguito considerevole, in particolare tra i maschi adolescenti della classe operaia in America del Nord e in Europa.